Quando si parla di tacchi, spesso, si finisce per associarli alle donne; in effetti, così è, perché il tacco fa parte della calzatura femminile. Non tutti sanno, però, che nel corso della storia anche gli uomini hanno avuto modo di “sperimentare” cosa significhi indossarli quotidianamente: per questo motivo, Vanplast – da più di 80 anni tacchificio per scarpe donna – ha il piacere di raccontarvi alcune curiosità a riguardo, per aiutarvi a comprendere quanto il tacco sia stato un prodotto molto usato già in tempi remoti.
Pare che i primi uomini ad aver indossato i tacchi per motivi pratici furono i cavalieri persiani, che sfruttavano una particolare protuberanza sulla parte posteriore delle scarpe per potersi reggere in modo stabile sulle staffe e restare fermi quando tiravano le frecce dai propri archi.
I tacchi sono rinomati per il loro compito di conferire maggior bellezza a chi li indossa, ma anche per la loro scomodità, ed ecco che arriva la curiosità più importante: originariamente, fu proprio questo il motivo della loro diffusione nell’aristocrazia. Portare i tacchi e quindi potersi permettere di indossare una calzatura scomoda indicava una maggiore rivendicazione dello status sociale e il principale promotore di questa idea di pensiero fu Luigi XIV, il Re Sole, il quale arrivò perfino ad emanare una legge per limitare l’uso dei tacchi rossi (il colore associato alla ricchezza) ai membri della sua corte.
Grazie all’illuminismo, però, la razionalità e la praticità diventarono più importanti dell’apparenza e dell’esibizione dei privilegi ed è proprio qui che gli uomini smisero di indossare calzature con i tacchi: questo processo si tradusse nella “Grande rinuncia maschile”.
Venendo ai giorni d’oggi, tra i più famosi cantanti che hanno portato scarpe con i tacchi ci sono i famosi Bob Dylan, Jhon Lennon e David Bowie, icone del rock mondiale e di stile.
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